di Corrado Gnerre
Primo motivo: Perché Maria ci ha donato la Verità
Gesù dice di se stesso: “Io sono la via, la verità, e la vita” (Giovanni 14). Gesù è Pastore e Redentore, ma prima ancora è Maestro. Egli è il Verbo (il Logos) che si è fatto carne. Dunque, senza il “sì” di Maria, non sarebbe entrata nel mondo la Verità, non ci sarebbe stata la Luce per squarciare le tenebre della menzogna del mondo pagano.
Secondo motivo: Perché Maria ha assentito umilmente alla Verità
Se Maria non avesse detto di “sì” all’Angelo, sarebbe stato pregiudicato il progetto di Dio. Ci sarebbe stata una seconda possibilità? Non lo sappiamo.
Ragioniamo su questo. L’assenso di Maria Vergine è l’obbedienza. Ella, Nuova Eva, si contrappone alla Prima Eva a causa della quale entrò il peccato nel mondo. Ciò che rende diversa Maria da Eva è l’umiltà. Eva peccò perché attratta dalla possibilità di “diventare come Dio”; Maria ci ha ridonato la Grazia convinta che l’unica posizione umanamente ragionevole fosse quella di farsi “ancella di Dio”.
Dietro ogni eresia c’è sempre l’orgoglio. C’è sempre l’intenzione di non voler ascoltare, bensì rielaborare secondo i propri criteri e le proprie ambizioni. Dunque, da questo punto di vista, si capisce bene quanto la devozione mariana serva per ottenere la virtù dell’umiltà.
Terzo motivo: Perché Maria ha generato la Verità
Maria non si è limitata a donarci la Verità, l’ha anche generata.
Il Verbo incarnato è l’unione del divino con l’umano.
Mentre il divino è stato apportato dallo Spirito Santo, l’umano è stato apportato da Maria Vergine.
Maria ha dato il suo sangue e il suo nutrimento alla Verità incarnata. Se a Gesù avessero fatto l’analisi del nucleo mitocondriale, avrebbero trovato lo stesso nucleo mitocondriale di Maria.
Ragioniamo su questo. Mettersi alla scuola di Maria, vuol dire mettersi alla scuola di Colei che ha generato la Verità. Quale modo migliore per conservare la Verità se non chiedendo l’aiuto a Colei che l’ha generata?
Quarto motivo: Perché Maria ha portato la Verità nel suo grembo
Maria è veramente Madre della Chiesa, che è la realtà a cui Cristo ha voluto affidare la Verità da custodire nei secoli.
La Chiesa è l’unione del divino con l’umano e già Cristo (il Capo) è tutta la Chiesa, per cui si può ben dire che la Vergine ha generato e portato la Chiesa dentro di sé. Ha alimentato la Chiesa con il suo sangue.
Questo fatto che la Vergine abbia portato dentro di sé la Chiesa fa capire tutta la connotazione anti-gnostica del Cristianesimo. La Verità è portata dal grembo di una donna, per cui si è chiamati, relativamente alla Verità, ad una dimensione di convivenza e non solo di conoscenza.
Le eresie, invece, nascono sempre da un approccio alla Verità in senso primariamente intellettualistico. Paradossalmente (ma non troppo) anche in quelle eresie che negano il valore e la propedeuticità della Ragione per l’atto di Fede. Il “Caso Lutero” lo dimostra ampiamente: per lui la Ragione non aveva valore, eppure cercò nello studio della Scrittura il fondamento delle sue teorie, riducendo il Cristianesimo ad una “religione del Libro”.
Pertanto possiamo dire che tutta la deriva in senso intellettualistico della teologia contemporanea ha come causa proprio la voluta dimenticanza della devozione mariana, e tale dimenticanza è a sua volta causa della deriva intellettualistica della teologia contemporanea
Quinto motivo: Perché Maria ha alimentato la Verità
Se Maria ha alimentato la Verità, vuol dire che ha dato ossigeno, vita ad essa. Ed ecco che con il suo aiuto si può veramente capire quanto la Verità venga prima di tutto. E’ essa che dà ragione all’Amore.
Sesto motivo: Perché Maria è l’immacolatezza della Verità
Maria è la purezza in quanto tale. Ella, a Lourdes nel 1858 venne a confermare il dogma promulgato da Pio IX quattro anni prima e disse di sé: Io sono l’Immacolata Concezione. Non disse: Io sono stata concepita immacolatamente, ma Io sono l’Immacolata Concezione. Ovvero: Io sono la Purezza per eccellenza, l’unica purezza esistente nella realtà creaturale.
Maria, dunque, ci ricorda come la purezza sia alla base dell’acquisizione della Verità e della sua generazione.
Ella fu preservata proprio perché doveva generare il Verbo incarnato.
Ragioniamo. Di per sé la perdita della purezza, pur essendo peccato grave, può non essere il peccato più grave, ma è senz’altro il peccato che più compromette la sfera intellettuale. Il rifiuto della purezza è la bestializzazione; e con la bestializzazione c’è la morte del retto intendere e della logica. Non si vive come si pensa, si finisce sempre col pensare come si vive. A tal riguardo, se si approfondisce lo studio della vita privata di molti eretici, si scopre quanto le formulazioni degli errori siano stati preceduti da cedimenti sul piano tanto della disciplina quanto della vita morale.
Tratto da itresentieri.it
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