27 luglio 2017

Il dialogo può sostituire la missione? Qual è la vera religione.



19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».  Mt 28, 19-20
 riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».   At 1, 8

Il 4 settembre del 2014, l'ex presidente israeliano Shimon Peres (scomparso il 28 settembre del 2016), ha incontrato in vaticano papa Francesco.
Gli ha proposto di diventare il leader di una ONU delle religioni.

Secondo l'ex presidente, sarebbe più funzionale per la pace è più efficace rispetto all'ONU politica:  "penso che dovrebbe esserci anche una Carta delle Religioni Unite, esattamente come c'è la Carta dell'Onu. [...] E' questo che ho proposto al Papa".
Per i dettagli di Peres: ANSA


Non conosciamo la risposta di Bergoglio.
Tuttavia, un mese dopo questo incontro e proposta (indecente, aggiungo),
arriva il messaggio di Benedetto XVI, letto il 21 ottobre del 2014, in occasione dell'intitolazione a lui, dell'Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana.

Di seguito una sintesi.  Sembra una risposta a Peres.

"Il Signore Risorto incaricò i suoi Apostoli, e tramite loro i discepoli di tutti i tempi, di portare la sua parola sino ai confini della terra e di fare suoi discepoli gli uomini. [...]

Ma vale davvero ancora? – si chiedono in molti, oggi, dentro e fuori la Chiesa – davvero la missione è ancora attuale?
Non sarebbe più appropriato incontrarsi nel dialogo tra le religioni e servire insieme la causa della pace nel mondo?
La contro-domanda è: il dialogo può sostituire la missione?

Oggi in molti, in effetti, sono dell’idea che le religioni dovrebbero rispettarsi a vicenda e, nel dialogo tra loro, divenire una comune forza di pace.
In questo modo di pensare, il più delle volte si dà per presupposto che le diverse religioni siano varianti di un’unica e medesima realtà; che “religione” sia il genere comune, che assume forme differenti a secondo delle differenti culture, ma esprime comunque una medesima realtà.
La questione della verità, quella che in origine mosse i cristiani più di tutto il resto, qui viene messa tra parentesi.
Si presuppone che l’autentica verità su Dio, in ultima analisi, sia irraggiungibile e che tutt’al più si possa rendere presente ciò che è ineffabile solo con una varietà di simboli.
Questa rinuncia alla verità sembra realistica e utile alla pace fra le religioni nel mondo.

E tuttavia essa è letale per la fede. Infatti, la fede perde il suo carattere vincolante e la sua serietà, se tutto si riduce a simboli in fondo interscambiabili, capaci di rimandare solo da lontano all’inaccessibile mistero del divino.

Cari amici, vedete che la questione della missione ci pone non solo di fronte alle domande fondamentali della fede ma anche di fronte a quella di cosa sia l’uomo.


L’opinione comune è che le religioni stiano per così dire una accanto all’altra, come i Continenti e i singoli Paesi sulla carta geografica. Tuttavia questo non è esatto. [...]
 

Nel nostro tempo diviene sempre più forte la voce di coloro che vogliono convincerci che la religione come tale è superata.
Solo la ragione critica dovrebbe orientare l’agire dell’uomo.
Dietro simili concezioni sta la convinzione che con il pensiero positivistico la ragione in tutta la sua purezza abbia definitivamente acquisito il dominio.
In realtà, anche questo modo di pensare e di vivere è storicamente condizionato e legato a determinate culture storiche. Considerarlo come il solo valido sminuirebbe l’uomo, sottraendogli dimensioni essenziali della sua esistenza.
L’uomo diventa più piccolo, non più grande, quando non c’è più spazio per un ethos che, in base alla sua autentica natura, rinvia oltre il pragmatismo, quando non c’è più spazio per lo sguardo rivolto a Dio. Così, spetta a noi che crediamo spalancare sempre di nuovo le porte che, oltre la mera tecnica e il puro pragmatismo, conducono a tutta la grandezza della nostra esistenza, all’incontro con il Dio vivente.
[...] anche oggi, in un mondo profondamente mutato, rimane ragionevole il compito di comunicare agli altri il Vangelo di Gesù Cristo.

E tuttavia c’è anche un secondo modo, più semplice, per giustificare oggi questo compito.
La gioia esige di essere comunicata.
L’amore esige di essere comunicato.
La verità esige di essere comunicata.
 

Chi ha ricevuto una grande gioia, non può tenerla semplicemente per sé, deve trasmetterla.
[...] Lo stesso vale per il dono dell’amore, per il dono del riconoscimento della verità che si manifesta.
 

“Abbiamo conosciuto e creduto l’amore” (1 Gv 4,16): questa frase esprime l’autentica natura del cristianesimo. L’amore, che si realizza e si rispecchia in modo multiforme nei santi di tutti i tempi, è l’autentica prova della verità del cristianesimo.

Benedetto XVI



l'intervento completo: http://www.kath.net/news/48020
 
Per approfondire il Magistero, sull'unicità della salvezza in Gesù:
la Dichiarazione Dominus Jesus

13 luglio 2017

Fatima. 13 Luglio

Oggi è il 13 luglio 2017. Esattamente cento anni fa avveniva l'apparizione più importante e decisiva delle 6 apparizioni della Santa Madre di Dio a Fatima.

Oggi siamo in periodo di forte crisi nella Chiesa, da diversi punti di vista e non meno da quello dottrinale, mi è parso il caso di rileggere, dagli scritti della veggente suor Lucia, quell'apparizione centrale del 13 Luglio 1917, quella che conteneva il famigerato "terzo segeto".

Mi lascia sempre perplesso questa frase: "In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede; ecc..."
che cosa Ecc..? cosa hai omesso suor Lucia? E dov'è che non si conserverà?  E in Italia?
Cento anni dopo assistiamo all'apostasia silenziosa.
La fede si sta spegnendo, come preoccupato denunciava il Santo Padre Benedetto XVI!


dalla "Quarta Memoria di Suor Lucia"     (pagg 172-174   8° edizione aprile 2005 Gráfica Almondina – Torres Novas)

Il tredici luglio

13 luglio 1917 – Pochi minuti dopo che eravamo giunti alla Cova d’lria, presso il leccio, tra la numerosa folla di popolo, mentre  recitavamo il rosario, vedemmo il riflesso della solita luce e subito
dopo la Madonna sul leccio.
– Cosa vuole da me? – domandai.
Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate
a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del
Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra,
perché soltanto Lei vi potrà aiutare.

Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché
credano tutti che Lei ci appare.

Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono,
quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.
A questo punto feci alcune richieste, che non ricordo bene.
Quel che mi ricordo è che la Madonna disse che bisognava recitare il rosario per ottenere le grazie durante l’anno.
E continuò:
Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente
ogni volta che fate qualche sacrificio: 

O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco.
Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi ), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura.
(Dev’esser stato dinanzi a questa visione che lasciai scappare quell’«ahi», che dicono di avermi sentito dire).
I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi.
foto scattata proprio il 13 luglio 1917.
Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
Avete visto l’lnferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori.
Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. 

Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si
salveranno e avranno pace.


 La guerra sta per finire. Ma, se non
smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio Xl, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una
luce sconosciuta* ,  sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati  Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace.   Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte.  


Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi  consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo  qualche tempo di pace 18.
 In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede; ecc...  Questo non ditelo a nessuno.  A Francesco,  sì, potete dirlo.


Quando reciterete il rosario, dopo ogni mistero dite: «O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno».

Seguì un momento di silenzio, poi domandai:
Non vuol più niente da me?
No. Per oggi non voglio più niente da te.
E come al solito, cominciò ad alzarsi in direzione dell’oriente fino a sparire nell’immensa distanza del firmamento.

* Si tratta dell’aurora Boreale, nella notte del 25 gennaio 1938, che fu un fenomeno straordinario e che Lucia considerò sempre come il segno promesso dal Cielo.