12 dicembre 2023

La Vergine di Guadalupe

12 dicembre, Virgen de Guadalupe 
« Nella tilma del povero Juan Diego...pennelli che non sono di questo mondo hanno lasciato dipinta un'immagine dolcissima".   Pio XII


Il 12 dicembre 1531 la Madonna apparve in Messico a un indigeno di 57 anni di nome Juan Diego, a cui chiese di raccogliere con la sua tilma, un mantello tipico fatto di un tessuto molto povero, delle rose che erano fiorite nonostante fosse inverno e di presentarle all’arcivescovo monsignor Juan de Zumárraga come prova delle apparizioni. Quando Juan Diego dispiegò il mantello con le rose davanti all’arcivescovo, i presenti si resero conto che sulla tilma dell’indigeno era impressa l’immagine che oggi tutti conoscono come Nostra Signora di Guadalupe.

I dettagli:

L’immagine contiene un’infinità di dettagli che colpiscono:

  •     I capelli sciolti della Madonna di Guadalupe sono un simbolo azteco di verginità.
  •     Una delle mani è più scura e l’altra più bianca, a indicare l’unione tra i popoli.
  •     Le 46 stelle impresse sul mantello rappresentano esattamente le costellazioni viste nel cielo la notte del 12 dicembre 1531.
  •     I raggi del sole, la principale divinità venerata dalla cultura azteca, si intensificano sul ventre di Maria, che è incinta.
  •    La luna sotto i piedi, oltre a evocare la “donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi” descritta nell’Apocalisse, richiama anche il nome del Messico in lingua azteca: “centro della luna”.
  •    L’angelo, rappresentato con ali di uccelli tipici della regione di Città del Messico, simboleggia l’unione tra la terra e il cielo.


Dunque Maria  appare come la  donna di Ap 12: vestita di sole, coronata di stelle, la luna ai suoi  piedi.
È incinta.   


Nessuno studio ha potuto capire come l’immagine sia stata impressa sulla fibra, sottilissima e che di solito deperisce in 20-30 anni.
A 10 mm i colori scompaiono e la tela è trasparente.

Maria ha le sembianze di una meticcia: qualcosa che, se fosse arte, nel 1531 non esisteva ancora.


Nel 1979, il biofisico dottor Phillip Callahan, dell’Università della Florida, ha analizzato il mantello con una tecnologia a raggi infrarossi e ha scoperto che ha una temperatura costante tra i 36.6 e i 37 gradi Celsius, che è la temperatura normale di una persona viva.

Il medico messicano dottor Carlos Fernández de Castillo, che ha esaminato il tessuto, ha trovato sul ventre di Maria un fiore a quattro petali che gli aztechi chiamavano “Nahui Ollin”, simbolo del sole e della pienezza.

Proseguendo i suoi esami, il dottor Fernández de Castillo ha concluso che le dimensioni del corpo della Madonna nell’immagine erano le stesse di una gestante che deve partorire entro pochi giorni.
Il 12 dicembre, giorno dell’apparizione, è decisamente vicino al 25 dicembre, Natale.


E' indistruttibile

Nel 1785, in occasione della pulizia del vetro che protegge il mantello, del solvente con acido nitrico si è riversato su gran parte dell’immagine, che avrebbe dovuto corrodersi all’istante. L’immagine, tuttavia, si è restaurata da sola in 30 giorni e ancora oggi è intatta, con piccole macchie in alcune parti del mantello che non contengono l’immagine.

Nel 1921 un militante anticlericale ha posto davanti all’immagine, nella basilica di Nostra Signora di Guadalupe, un vaso di rose che in realtà conteneva 29 cariche di dinamite. L’esplosione ha fatto volare in aria dal pavimento all’inginocchiatoio di marmo, raggiungendo perfino finestre situate a 150 metri di distanza. Un pesante crocifisso di bronzo e i candelabri di metallo che erano ai lati dell’immagine si sono accartocciati per la forza dell’esplosione, ma l’immagine e il vetro che la proteggeva, che non era neanche a prova di pallottole, sono rimasti perfettamente intatti.


Gli occhi

La cosa più incredibile sono gli occhi: le pupille reagiscono alla  rifrazione della luce, come occhi vivi. 

L’oculista peruviano dottor José Alte Tonsmann si è invece concentrato sullo studio degli occhi dell’immagine della Madonna di Guadalupe.

 Ingrandendoli 2.500 volte, ha identificato il riflesso di fino a 13 individui in entrambi gli occhi, con proporzioni diverse, esattamente come avviene quando l’occhio umano riflette un’immagine.

Sembra che sia stato catturato il momento esatto in cui San Juan Diego ha dispiegato il mantello davanti all’arcivescovo Zumárraga e alle altre persone presenti in quell’occasione.

Più si studia l’immagine, più sofisticati strumenti tecnologici vengono usati per dirimerne il mistero, più esso appare insondabile. Proprio come la vita e la morte. Per la scienza, mistero inspiegabile; agli occhi della fede, una grande, consolante conferma.

9 ottobre 2023

Festa di San Francesco 2023

In occasione della ricorrenza di San Francesco di Assisi, per la prima volta a Chieti. si è svolta la Fiaccolata Francescana.
Un'idea nata dalle suore Clarisse, che hanno coinvolto i laici dell'Ordine Francescano Secolare, sotto la supervisione del parroco del SS. Crocifisso don Guido insieme alla collaborazione dei parroci dei territori interessati dalla Fiaccolata: il giovane parroco di S. Antonio abate, don Angelo, e il parroco della SS.ma Trinità, don Claudio.

Il percorso della Fiaccolata era intramezzata da 3 tappe, ciascuna con un momento di preghiera e riflessione per mezzo delle Fonti Francescane, e la Parola di Dio.

  • I  tappa alla partenza, nella chiesa di Santa Chiara.
"Un cuore che cerca. Gesù incontra il giovane ricco, Francesco."
guidati da don Angelo.

  • II tappa a metà percorso, nella chiesa della SS.ma Trinità.
"Ripara la mia casa. Gesù invita Francesco e lo manda."
guidati da don Claudio

  • III  tappa, all'arrivo, nel piazzale (eravamo così tanti che non entravamo nella cappella) del Monastero delle Clarisse:
"Francesco aderisce all'invito, e diventa un altro Gesù. Diventa un un uomo fatto preghiera."
guidati da don Guido, con la Lettura del "Transito di Francesco"


Durante il percorso Canti, letture dalle Fonti Francescane e preghiere.
Alla Trinità si sono uniti anche i seminaristi e i loro sacerdoti formatori.

A stupire è stata la inaspettatamente numerosa risposta dei fedeli.
La collaborazione tre le diverse realtà francescane e alcune parrocchie di Chieti, hanno dato vita ad una speciale serata di Preghiera.
Un segno di una Chiesa che sa unire le diverse realtà di cui è formata.
Una Chiesa viva, innamorata di Gesù, che cammina, questa volta letteralmente, sulle orme di San Francesco di Assisi per giungere a Cristo.

Ripercorrendo i temi centrali della vita di Francesco, come uno specchio per la mia, la nostra vita, ho potuto vedere quanto mi è vicino il Signore Gesù, in ogni ora, in ogni istante.
E quanta differenza nella mia vita se accolgo il Suo Amore o se lo respingo!
Se Lo accolgo, posso diventare anche io, come Francesco, un alter Christus, un altro Cristo.

Nonostante le difficoltà e le contraddizioni della vita stessa, Egli è vicino, e col Suo Amore mi spinge a camminare in vari modi verso di Lui, verso la Via che porta all'unica Verità e alla vera Vita:
Gesù il Cristo, il Figlio del Dio vivente.