11 febbraio 2015

Chi ardirebbe supporre (San Massimiliano Kolbe)

Chi ardirebbe supporre

(San Massimiliano Kolbe – Scritti K. 1145)





Chi ardirebbe supporre che Tu, o Dio infinito, eterno, mi hai amato da secoli, anzi da prima dei secoli. Tu, infatti, mi ami dal momento in cui esisti come Dio, di conseguenza mi hai amato e mi amerai sempre!
…Benché io non esistessi ancora, Tu mi amavi già, e appunto per il fatto che mi amavi, o buon Dio, mi hai chiamato dal nulla all'esistenza!

Per me hai creato i cieli costellati di stelle, per me la terra, i mari, i monti, i fiumi e tante, tante cose belle che vi sono sulla terra
…Ma questo non bastava: per mostrarmi da vicino che mi amavi con tanta tenerezza, sei sceso dalle più pure delizie del paradiso su questa terra infangata e piena di lacrime, hai condotto una vita in mezzo alla povertà, alle fatiche e alle sofferenze; e infine, disprezzato e deriso, hai voluto essere sospeso tra i tormenti su un turpe patibolo in mezzo a due canaglie
…O Dio d’amore, mi hai redento in questo modo terribile, ma generoso!…

Chi ardirebbe supporre?…
Tu, però, non ti sei accontentato di questo, ma vedendo che sarebbero trascorsi ben 19 secoli dal momento in cui sono state effuse queste dimostrazioni del Tuo amore e io sarei apparso soltanto ora su questa terra, hai voluto provvedere anche a questo!
Il tuo Cuore non ha acconsentito a far sì che io mi dovessi nutrire unicamente dei ricordi del tuo smisurato amore.
Sei rimasto su questa misera terra nel Santissimo e oltremodo mirabile sacramento dell’altare e ora vieni a me e ti unisci strettamente a me sotto forma di nutrimento…Il tuo sangue ora scorre già nel sangue mio, la tua anima, o Dio incarnato, compenetra la mia anima, le dà forza e la nutre…

Quali miracoli! Chi ardirebbe supporre?.. Che cosa avresti potuto darmi ancora, o Dio, dopo esserti già offerto a me in proprietà?

… Il Tuo Cuore, ardente di amore verso di me, Ti ha suggerito ancora un altro dono; sì, un altro dono ancora!…

Tu ci hai comandato di diventare bambini, se vogliamo entrare nel regno dei cieli (Mt. 18,3).
Tu sai bene che un bambino ha bisogno di una madre: Tu stesso hai stabilito questa legge d’amore. 
La tua bontà e la tua misericordia, perciò, ha creato per noi una Madre, la personificazione della tua bontà e del tuo amore infinito, e dalla croce sul Golgota, hai offerto Lei a noi e noi a lei…
Inoltre hai stabilito, o Dio che ci ami, di costituirla onnipotente Dispensatrice e Mediatrice di tutte le grazie: Tu non rifiuti nulla a Lei, ma neppure Lei è capace di rifiutare alcunché a nessuno…

Diamo uno sguardo dentro noi stessi: non è forse vero che ogni volta che ci siamo offerti con tutta l’anima all'Immacolata, madre di Dio e nostra, è sempre entrata la pace nel nostro cuore?…Non è forse vero che quando siamo stati assaliti da una tentazione e non abbiamo mancato di ricorrere fiduciosamente a Maria come figli alla mamma e di aggrapparci fortemente a lei, la nostra volontà ha avuto veramente un sostegno, non si è piegata?…
Non è stato proprio così? Chi non lo ha ancora sperimentato, ci provi!
Veda, si renda conto personalmente: si accorgerà quanto è potente, quanto è buona la Madre di Dio e Madre nostra. Anche nostra, la nostra Mammina….

Davvero, chi ardirebbe supporre tutto questo,
 se non ci fosse la voce della fede e la chiara esperienza quotidiana?…


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