La devozione al Sacro Cuore di Gesù non proviene dall' Uomo, ma è una richiesta che viene direttamente dal Cielo. Alcuni sacerdoti da subito l'hanno raccomandata. Da ricordare S. Giovanni Eudes (che addiritura precede) il primo e più ardente apostolo del culto liturgico ai Sacri Cuori di Gesú e di Maria.
La Chiesa finalmente la ufficializza (quasi 2 secoli dopo, cioè dal 1856 con Pio IX) istituendo la festa del Sacro Cuore come richiesto da Gesù nel 1675.
Nel bel mezzo del rigore religioso dei giansenisti che presentavano un Dio lontano a da ingraziarsi,
il Cielo si rende presente nuovamente sulla Terra con un' apparizione importante di Gesù. La più importante. Solo nel 1931 ve ne sarà una simile, quella a suora Faustina Kowalska per richiamare gli uomini per l'ultima volta alla Sua Misericordia.
Legata a doppiofilo, per le richieste e gli scopi, a questa del Sacro Cuore che a sua volta è connessa con la devozione al Cuore Immacolato di Maria, chiesta ai pastorelli di Fatima nel 1917.
Quanti rimedi per l'umanità malata! Quante cure oltre il Vangelo!
Ma come si sviluppa questa devozione?
Perchè aiuta le anime ad avvicinarsi a Dio e a santificasri?
Compreso che l'ha voluta Gesù, ascoltiamo Pio XII, dall'encilcica Haurietis Aquas:
- l’amore che spira dal Vangelo, dalle lettere degli Apostoli e dalle pagine dell’Apocalisse, dov’è descritto altresì l’amore del Cuore di Gesù Cristo, non comprende soltanto la carità divina, ma si estende ai sentimenti dell’affetto umano. Per chiunque fa professione di fede cattolica è questa una verità inconcussa. [...] Pertanto il Cuore di Gesù Cristo, unito ipostaticamente alla Persona divina del Verbo, dovette indubbiamente palpitare d’amore e di ogni altro affetto sensibile;
- C'è nel popolo cristiano chi ignora o non si cura di quel che l'amatissimo Gesù ha lamentato nelle sue apparizioni a Margherita Maria Alacoque e quel che ha indicato di aspettare e volere dagli uomini, in vista del loro stesso vantaggio.
- Infatti, nel manifestarsi a Margherita Maria, Gesù, mentre proclamava l'immensità del suo amore, al tempo stesso, in atteggiamento di addolorato, si lamentò dei molti e gravi oltraggi che gli venivano recati dagli uomini ingrati, e pronunziò queste parole che dovrebbero rimanere sempre scolpite nelle anime pie e mai dimenticate: "Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e li ha ricolmati di ogni genere di benefici, e che in cambio del suo amore infinito non solo non ha avuto alcuna gratitudine, ma, al contrario, dimenticanza, indifferenza, oltraggi, e questi recati, a volte, anche da coloro che sono tenuti per dovere, a rispondere con uno speciale amore".
- [...] Lo stesso Redentore nostro, infatti, ha promesso a Margherita Maria che "avrebbe colmato con l'abbondanza delle sue grazie celesti tutti coloro che avessero reso questo onore al suo Cuore".
Dunque, questa devozione proviene direttamente dal Cielo per il tramite di S. Margherita Maria Alacoque, suora francese entrata in convento nel 1671 a 24 anni.
Riceverà apparizioni di Gesù tra il 1673 e il 1690. La vita, le apparizioni e il suo rapporto mistico sponsale con Gesù sono ben documentate nella sua autobiografia qui.
Di seguito il resconto delle apparizioni centrali di Gesù, quelle della richiesta del culto al Suo Sacro Cuore.
Vorrei mettere in evidenza che le apparizioni avvengono mentre è in adorazione Eucaristica:
Una volta, in particolare, mentre era esposto il Santo Sacramento, sentendomi tutta assorta nell'intimo del mio essere per un raccoglimento straordinario di tutti i miei sensi e di tutte le mie facoltà, Gesù Cristo, il mio dolce Maestro, si presentò a me tutto splendente di gloria con le sue cinque piaghe sfolgoranti come cinque soli.
Da ogni parte di quella sacra Umanità si sprigionavano fiamme, ma soprattutto dal suo adorabile petto, che somigliava a una fornace ardente. Dopo averlo scoperto, mi mostrò il suo amante e amabilissimo Cuore, sorgente viva di quelle fiamme.
Fu allora che mi svelò le meraviglie inesplicabili del suo puro Amore e fino a quale eccesso questo lo avesse spinto ad amare gli uomini, dai quali poi non riceveva in cambio che ingratitudini e indifferenza. «Questo, mi disse, mi fa soffrire più di tutto ciò che ho patito nella mia Passione, mentre se, in cambio, mi rendessero almeno un po' di amore, stimerei poco ciò che ho fatto per loro e vorrei, se fosse possibile, fare ancora di più. Invece non ho dagli uomini che freddezze e ripulse alle infinite premure che mi prendo per far loro del bene».
Una volta mentre ero davanti al SS.mo Sacramento, (era un giorno dell'ottava del «Corpus Domini») ricevetti dal mio Dio grazie straordinarie del suo Amore; mi sentii spinta dal desiderio di ricambiarlo e di rendergli amore per amore. Egli mi rivolse queste parole: «Tu non puoi mostrarmi amore più grande che facendo ciò che tante volte ti ho domandato».
Allora scoprendo il suo divin Cuore mi disse: «Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore.
In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d'Amore. Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così ».
«Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l'ottava del "Corpus Domini", sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un'ammenda d'onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari.
Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri».