essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. (Mt 2,9)
Vi presento un articolo tratto dal sito cattolico Aleteia.
Ci sono 3 ipotesi sulla stella seguita dai Magi, e la più accreditata è quella di una particolare congiunzione astrale
I Magi erano esperti scrutatori dei cieli, e val la pena notare come in effetti ci fu una congiunzione straordinaria di Giove e Saturno nel 7 A.C. (Si sa come il calcolo degli anni si discosti dalla vera nascita di Cristo).
Su questo sito c'è la simulazione dei cieli e dei pianeti visti da Amman nel 7 A.C.:
http://www.astrionline.it/calendari/7aC.aspx
Segnalo questo articolo sempre sulla tripla congiunzione Giove-Saturno del 7 A.C.:
http://giuseppedecesaris.blogspot.it/2011/12/la-congiunzione-giove-saturno-tripla.html
che sottolinea soprattutto questo fatto curioso:
" i due pianeti rimasero per molti mesi a fare un armonico balletto nel cielo notturno: la loro distanza angolare infatti rimase inferiore a 3° dal 27 aprile del 7 AC fino al 14 gennaio del 6 AC, cioè per quasi 9 mesi. Una sorta di gravidanza celeste insomma, il contesto ideale per la nascita di qualcuno - come Gesù Cristo - riconosciuto contemporaneamente Figlio del cielo e Figlio d'uomo."
Il Verbo, Il Re dei Re, Colui per mezzo del Quale esistono tutte le cose, ovviamente lancia nel cosmo dei segni.
Ci sono 3 ipotesi sulla stella seguita dai Magi, e la più accreditata è quella di una particolare congiunzione astrale
I Magi erano esperti scrutatori dei cieli, e val la pena notare come in effetti ci fu una congiunzione straordinaria di Giove e Saturno nel 7 A.C. (Si sa come il calcolo degli anni si discosti dalla vera nascita di Cristo).
Su questo sito c'è la simulazione dei cieli e dei pianeti visti da Amman nel 7 A.C.:
http://www.astrionline.it/calendari/7aC.aspx
Segnalo questo articolo sempre sulla tripla congiunzione Giove-Saturno del 7 A.C.:
http://giuseppedecesaris.blogspot.it/2011/12/la-congiunzione-giove-saturno-tripla.html
che sottolinea soprattutto questo fatto curioso:
" i due pianeti rimasero per molti mesi a fare un armonico balletto nel cielo notturno: la loro distanza angolare infatti rimase inferiore a 3° dal 27 aprile del 7 AC fino al 14 gennaio del 6 AC, cioè per quasi 9 mesi. Una sorta di gravidanza celeste insomma, il contesto ideale per la nascita di qualcuno - come Gesù Cristo - riconosciuto contemporaneamente Figlio del cielo e Figlio d'uomo."
Il Verbo, Il Re dei Re, Colui per mezzo del Quale esistono tutte le cose, ovviamente lancia nel cosmo dei segni.
La stella d'Oriente viene menzionata nel Vangelo di San Matteo.
Dei magi chiedono a Gerusalemme:
“Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2).
I due capitoli iniziali dei Vangeli di San Matteo e San Luca narrano alcune scene dell'infanzia di Gesù, per cui vengono chiamati “Vangeli dell'infanzia”.
La stella appare nel “Vangelo dell'infanzia” di San Matteo.
I Vangeli dell'infanzia hanno un carattere leggermente diverso dal resto del Vangelo.
Per questo sono pieni di evocazioni di testi dell'Antico Testamento che compiono gesti di enorme significato.
In questo senso, la loro storicità non si può esaminare nello stesso modo in cui si esamina quella del resto degli episodi evangelici.
All'interno dei Vangeli dell'infanzia ci sono differenze: quello di San Luca è il primo capitolo del Vangelo, ma in San Matteo è come un riassunto dei contenuti dell'intero testo.
Il passo dei Magi (Mt 2,1-12) mostra che dei gentili, che non appartengono al popolo di Israele, scoprono la rivelazione di Dio attraverso il loro studio e le loro conoscenze umane (le stelle), ma non arrivano alla pienezza della verità se non attraverso le Scritture di Israele.
Ai tempi della composizione del Vangelo, era relativamente normale il fatto di credere che la nascita di una persona importante o qualche evento rilevante fosse annunciato con un prodigio nel firmamento.
A questa credenza partecipavano il mondo pagano (cfr. Svetonio, Vita dei Cesari, Augusto, 94; Cicerone, De Divinatione 1,23,47; ecc.) e quello ebraico (Flavio Giuseppe, La Guerra Giudaica, 5,3,310-312; 6,3,289).
Il libro dei Numeri (capp. 22-24) raccoglieva inoltre un oracolo in cui si diceva:
“Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele” (Nm 24,17).
Questo passo veniva interpretato come un oracolo di salvezza, sul Messia.
In queste condizioni, si offre il contesto adeguato per comprendere il segno della stella.
Cosa poteva essere la Stella?
L'esegesi moderna si è chiesta quale fenomeno naturale si sia potuto verificare nel firmamento per essere interpretato dagli uomini dell'epoca come qualcosa di straordinario. Le ipotesi avanzate sono principalmente tre:
- Keplero (XVII secolo) ha parlato di una
supernova; si tratta di una stella in cui ha luogo
un'esplosione di modo che per alcune settimane ha più luce ed è
individuabile dalla terra;
- una cometa, perché le comete seguono un percorso regolare ma
ellittico, intorno al sole: nella parte più distante della loro orbita
non sono individuabili dalla terra, ma se sono vicine si possono vedere
per un certo periodo di tempo. Questa descrizione coincide anche con ciò
che viene segnalato nel racconto di Matteo, ma l'apparizione delle
comete note visibili dalla terra non si adatta alle date in cui sarebbe
apparsa la stella;
- una congiunzione planetaria di Giove e Saturno. Anche Keplero ha
richiamato l'attenzione su questo fenomeno periodico, che se non
sbagliamo i calcoli si sarebbe potuto verificare negli anni 6-7 prima
della nostra era, ovvero quelli in cui secondo le ricerche è nato Gesù.